Nella Sicilia occidentale, in provincia di Trapani e a soli 200 km dalle coste tunisine, sorge una graziosissima città affacciata sul Mar Mediterraneo, Mazara del Vallo.
Durante il nostro itinerario in Sicilia di (quasi) tre settimane abbiamo deciso di riservare una mattinata a questa splendida cittadina siciliana, celebre soprattutto per i gamberi rossi e per la kasbah, l’affascinante e variopinto quartiere arabo.
Se allora anche voi volete andare alla scoperta di Mazara del Vallo, non vi resta che leggere i cinque luoghi assolutamente imperdibili della città.

Piazza della Repubblica e la Cattedrale del Santissimo Salvatore
Piazza della Repubblica, con il suo aspetto barocco, è sicuramente la piazza più importante della città di Mazara del Vallo, in quanto racchiude al suo interno alcuni dei punti di maggior interesse della città: la meravigliosa Cattedrale del Santissimo Salvatore, con un interno magnifico in puro stile barocco siciliano, il Palazzo Vescovile, il Palazzo del Seminario e il Museo Diocesano. Al suo centro è poi collocata la statua di San Vito, patrono della città.



La Chiesa di San Francesco
Considerata da molti la chiesa più bella e affascinante di Mazara del Vallo, la Chiesa di San Francesco vi conquisterà per la spettacolarità degli affreschi e degli elementi in bassorilievo nelle navate, raffiguranti donne, angeli e fanciulli.
Nata con uno stile arabo-normanno, nel 1600 venne radicalmente trasformata in un tipico esempio di architettura barocca.
L’ingresso è gratuito ed è possibile fare una donazione volontaria per la sua manutenzione.



Il Teatro Garibaldi
Il Teatro Garibaldi è uno dei teatri storici più importanti e particolari della Sicilia, protagonista di uno dei periodi più travagliati della storia italiana. Un teatro popolare, costruito con il materiale di scarto delle imbarcazioni.
La visita è gratuita e dura 10 minuti, ad accogliervi ci sarà una bravissima guida che vi illustrerà la storia e le particolarità di questo teatro.


La storia del Teatro Garibaldi
Tradizionalmente, tutti i teatri dell’epoca nascevano per volontà delle famiglie nobili, erano frequentati esclusivamente dell’aristocrazia e presentavano al loro interno elementi decorativi dorati e molto ricercati.
Tuttavia, dopo i moti rivoluzionari del 1848 e il conseguente passaggio del potere dalle mani dei Borboni a quelle di un comitato cittadino, si pensò di realizzare un teatro popolare, un luogo di svago e di incontro per l’intera comunità di Mazara del Vallo. Un teatro semplice e spartano, costruito con il materiale di scarto delle barche. Un esempio lampante è infatti il tetto del teatro, realizzato con il ponte di coperta, ossia la parte calpestabile di una barca.
Il Teatro Garibaldi è stato edificato all’interno di un vecchio magazzino, in un quartiere umile vicino al porto della città. Per la sua realizzazione è stato incaricato l’architetto Gaspare Viviani, il quale decise di ispirarsi alla forma classica del teatro verdiano. Il Teatro Garibaldi presenta infatti una sala a ferro di cavallo su cui si affacciano un doppio ordine di palchi e il loggione, ma manca il palco reale.
Inoltre, se l’esterno appare privo di decorazioni, l’interno, invece, presenta una serie di ricchi elementi pittorici tipici del folclore siciliano, molto simili alla pittura che orna i tradizionali carretti siciliani.
Con il timore che tornassero i Borboni, il teatro fu realizzato in soli tre mesi grazie all’aiuto e all’impegno dei maestri d’ascia, i falegnami che costruivano le imbarcazioni, e il 12 gennaio del 1849 venne inaugurato con il nome di Teatro del Popolo.
Pochi mesi dopo, sempre nel 1849, tornarono i Borboni, i quali ritennero il teatro provocatorio e rivoluzionario, sia per l’assenza del palco reale che per la mancanza dello stemma borbonico.
Il palco reale era infatti di norma riservato agli aristocratici e la sua assenza faceva trapelare il messaggio che davanti alla cultura non c’è nessuna distinzione sociale. Inoltre, al posto dello stemma borbonico era stato collocato il simbolo della Trinachia, emblema della Sicilia. Un gesto sicuramente provocatorio per l’epoca, come a voler affermare che il popolo non riconosceva il governo e il potere dei Borboni. Il teatro venne quindi chiuso dalla polizia.
Nel 1860, però, arriva Garibaldi che libera la Sicilia dal governo dei Borboni e unifica l’Italia. In una Sicilia che lottava per l’autonomia dal potere borbonico, Garibaldi divenne l’eroe del momento e per ringraziarlo, nel 1862, la città di Mazara del Vallo gli dedico il teatro.
Il teatro è rimasto in funzione fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, nel 1940, per poi rimanere chiuso per ben 70 anni ed esser utilizzato esclusivamente come magazzino comunale.
Dopo una lunga opera di restauro, il Teatro Garibaldi ha finalmente riaperto l’8 ottobre 2010, i posti a sedere sono stati ridotti da 170 a 92 e, ad oggi, viene utilizzato prevalentemente per concerti di musica classica, leggera e presentazioni di libri.
La Kasbah, il quartiere arabo

La Kasbah è il vero cuore pulsante della città di Mazara del Vallo. Un labirinto di vicoli stretti che si intrecciano e che un tempo facevano parte del centro della città saracena. Durante il Medioevo, infatti, Mazara del Vallo era abitata da quattro gruppi etnici suddivisi tra latini, ebrei, greci e musulmani e ognuno di questi gruppi diede vita a quattro quartieri distinti. Ad oggi, l’unico quartiere che ancora si può ammirare e visitare è proprio quello islamico, conosciuto con il termine arabo Kasbah, ossia “cittadella“.



Grazie ad una recente opera di riqualificazione, la Kasbah è una delle mete imperdibili per chi visita Mazara. Un luogo magico in cui sembra di essere di essere improvvisamente catapultati in una città mediorientale. Con le sue stradine strette sapientemente adornate da dipinti colorati, con le pareti delle abitazioni decorate da maioliche variopinte, con i messaggi disseminati per tutto il quartiere che promuovono i valori di rispetto, diversità e tolleranza religiosa.





Maréaviva e i gamberi rossi di Mazara del Vallo
Impossibile lasciare Mazara del Vallo senza aver provato i suoi fantastici e celebri gamberi rossi. Noi abbiamo preferito evitare i classici ristoranti turistici del lungomare e dirigerci da Maréaviva, specializzato in piatti a base di molluschi, crostacei e ostriche. Non si tratta di un vero e proprio ristorante, ma di uno stabilimento industriale che commercializza prodotti ittici e che da la possibilità ai propri clienti di degustare, da asporto oppure accomodandosi in sala, un pesce sempre freschissimo.

Noi abbiamo provato un’ottima cruditè di pesce, ovviamente a base anche dei sublimi gamberi rossi di Mazara del Vallo, e poi del buonissimo cous cous di pesce, piatto tipico della Sicilia orientale, il tutto accompagnato da una eccellente bottiglia di vino bianco.
Insomma, il modo migliore per salutare questa splendida città della Sicilia occidentale.

