Meta: New York City
Periodo: dal 30 dicembre 2019 al 5 gennaio 2020
Budget: 1500€, tutto compreso
Documenti necessari: per recarsi negli Stati Uniti d’America serve il passaporto e l’ESTA, l’Electronic System for Travel Authorization. Ottenere l’ESTA è molto semplice. Almeno tre giorni prima è necessario compilare online questo modulo per l’autorizzazione al viaggio. Al termine della procedura, entro qualche giorno, il sistema vi invierà una mail in cui è indicato se siete autorizzati ad imbarcarvi in un volo per gli Stati Uniti. Per compilare il modulo, dovete andare sul sito ufficiale ESTA. L’autorizzazione è valida per due anni dalla data del rilascio e ha un costo di $14 (è possibile pagare con carte di credito e prepagate)
Valuta Locale: la moneta ufficiale è ovviamente il Dollaro Statunitense. Durante il nostro viaggio a New York abbiamo cambiato all’arrivo una piccola somma per le commissioni più piccole mentre per il resto abbiamo preferito utilizzare la carta di credito.
Spese principali
Volo: 480 € a testa Zurigo- New York JFK (volo diretto), andata e ritorno – compagnia aerea: Delta Airlines
Hotel: in una settimana abbiamo soggiornato in ben tre posti diversi. Avendo prenotato prima l’hotel del volo avevamo infatti deciso inizialmente di fare un giorno in meno, vedendo poi che il prezzo del volo aereo non cambiava, abbiamo anticipato la partenza. Ecco nel dettaglio dove abbiamo soggiornato:
- Homestay Zurich City, la prima notte a Zurigo, 64€ per una camera doppia con bagno in comune;
- International Student Center Youth Hostel, la prima notte a New York, 76€ per due letti un dormitorio;
- Wyndham Garden Long Island City, per le restanti sei notti a New York, 449€ per una camera doppia con bagno in camera.
Cibo: New York non è certo una meta economica, noi abbiamo quasi sempre optato per fast food o comunque pranzi e cene a base di hamburger, hot dog e sandwich spendendo una media di 15€ per pasto a testa.
Musei: dopo un’accurata scelta, abbiamo optato per l’acquisto del pass Go New York Explorer con incluse 7 attrazioni al prezzo di 180 € a testa.
L’itinerario in breve
29/12 Milano – Zurigo
30/12 Zurigo – New York City + visita serale al Rockfeller Center, a Times Square e a Bryant Park
31/12 Central Park – MET – Rockfeller Center – Ponte di Brooklyn per celebrare il capodanno
01/01 Empire State of Building – Flatiron Building – Chelsea Market – High Line – Hudson Yards e The Vessel – Partita NBA
02/01 Central Park – Staten Island – 9/11 Memorial – Roosvelt Island – cena da Katz’s Delicatessen
03/01 Bronx Historical Tour – Brooklyn e più precisamente per Dumbo – Chinatown e Little Italy – Nolita – Soho e Noho
04/01 Statua Libertà – NY public library – Grand Central Terminal
05/01 9/11 Tribute Museum e Walking Tour – Moma – Times Square – Top of the Rock
06/01: Zurigo – Milano
Con qualche giorno in più
Probabilmente per visitare bene New York non basterebbero neanche due settimane, se poi consideriamo che abbiamo viaggiato in un periodo di altissima stagione come Capodanno, allora forse neanche un mese, soprattutto per le file infinite davanti alle attrazioni principali e il meteo non sempre clemente.
In ogni caso, siamo sicuramente soddisfatti del nostro itinerario, ma si sa, qualche giorno in più non basta mai quindi ecco qualche idea:
- Salire sul One World Trade Center, noto anche come Freedom Tower, il grattacielo costruito proprio accanto a dove sorgevano le Torri Gemelle e dal quale si può godere di una vista bellissima su tutta la Grande Mela;
- Una domenica mattina ad Harlem per assistere ad una Messa Gospel pranzare con del buon Soul Food, cucina americana elaborata dalla comunità afro-americana;
- Una serata a Dyker Heights, il quartiere residenziale di Brooklyn celebre per le sue case riccamente addobbate per le festività natalizie.
Il nostro diario di viaggio
29 dicembre
La prima tappa del nostro viaggio a New York è Zurigo. Nel pomeriggio, dalla stazione centrale di Milano, prendiamo il treno che, in circa tre orette e mezza, ci porta nella città svizzera. Una volta arrivati a Zurigo ci dirigiamo nell’alloggio più economico trovato, l’Homestay Zurich City, ordiniamo due pizze su Domino’s e filiamo dritti a letto.
30 dicembre
Sveglia presto, tram, treno ed eccoci finalmente all’aeroporto di Zurigo, pronti per partire. Volo diretto con Delta Airlines, servizio a bordo ottimo ma turbolenze e vuoti d’aria che ci fanno sobbalzare ogni due per tre. Arriviamo al JFK sani e salvi, anche se un pò provati. L’emozione di essere nella Grande Mela è tanta. Airtrain fino a Jamaica, nel Queens, e poi metro fino all’International Student Center Youth Hostel, a due passi da Central Park, dove passiamo la prima notte.

Il tempo di lasciare i bagagli in ostello, storcere il naso per il dormitorio al limite della decenza e siamo pronti per buttarci nella metropoli più famosa al mondo.
Prima tappa è il Rockefeller center, con le sue luci, l’albero di natale, le vetrine colorate e la pista di pattinaggio più famosa al mondo. Una vera magia. Proseguiamo poi per la vicina Times Square, l’epicentro della grande mela. Un agglomerata di persone, luci e colori si fondono insime, rendendo questa piazza unica al mondo. La stanchezza inizia a farsi sentire e quindi decidiamo di concludere la serata al bryant park, dove in occasione delle festività natalizie è stato allestito un graziosissimo mercatino e una bella pista di pattinaggio, più ampia ed economica rispetto a quella della vicina Rockfeller Center.



Con il jet lag che inizia a farsi prepotente, decidiamo di fermarci per un hamburger in uno dei tenti fast food della Grande Mela per poi tornare in ostello.

31 dicembre
Ci svegliamo e ad accoglierci c’è un cielo cupo e grigio. Prepariamo i nostri bagagli che lasciamo nella hall dell’ostello e ci immergiamo in Central Park, il polmone verde di New York. Camminiamo in lungo e in largo ammirando le bellezze disseminate in questo parco. L’impressione è proprio quella di essere in un film: qualche turista intento, come noi, a visitare il parco e molti runners newyorkesi che si dedicano alla tipica corsetta mattutina.



Visto che il cielo continua ad essere avvolto da nubi grigie, optiamo per la visita al vicino MET, il Metropolitan Museum of Art, situato sul lato orientale di Central Park. Il MET è il più grande museo di New York City e al suo interno si conta vi siano oltre due milioni di opere esposte. Dai quadri di Picasso e Van Gogh ai sarcofagi egizi, dai capolavori degli impressionisti all’arte asiatica, dalla collezione di armi e armature alla scultura europea.


Un vero tripudio di arte e bellezza, dall’antichità ai giorni nostri. Trascorriamo al suo interno più di tre ore, sicuramente non sufficienti per visitarlo completamente (ma probabilmente non basterebbe un giorno intero).


Sono ormai le 15 passate e decidiamo, invano, di provare a salire al Top Of The Rock. Missione davvero impossibile perchè la fila per accedervi è davvero lunghissima.
Sconfortati, decidiamo allora di recarci al vicino negozio Nintendo situato dentro al Rockfeller Center. Per gli appassionati, come Marco, questo è un vero e proprio museo. Meravigliosa la bacheca con tutte le console Nintendo, stupenda la collezione di amibo e bellissime le statue dei personaggi esposti. Inoltre, tantissime le console esposte per far provare i giochi. Insomma, tappa obbligata per gli appassionati!

Ritorniamo all’ostello a recuperare i nostri bagagli e ci dirigiamo con la metro al nostro nuovo hotel, il Wyndham Garden Long Island City, situato a Long Island City, nel Queens, a poche fermate di metro da Manhattan e con un rapporto qualità-prezzo davvero ottimo.
Il tempo di recuperare le energie e verso le 11 usciamo per dirigerci verso il Ponte di Brooklyn, dove abbiamo deciso di attendere l’arrivo dell’anno nuovo. Onestamente ci aspettavamo fuochi d’artificio e grandi festeggiamenti, in realtà non è successo nulla di tutto questo.


Ma alla fine poco importa, siamo a New York, con una bottiglia di spumante preso all’ultimo minuto in uno negozietto di Long Island City (e pagata quanto il miglior champagne del mondo), ma siamo insieme, in viaggio, alla scoperta di una delle città più caotiche, frizzanti e famose di tutto il mondo. Insomma, questo basta a rendere tutto ugualmente magico.
01 gennaio
Con i postumi del capodanno, la sveglia oggi suona un po’ più tardi del previsto. Nella speranza di trovare poca fila, decidiamo di salire sull’Empire State of Building che, con i suoi 443 metri di altezza, permette di godere di una delle più belle viste su tutta la Grande Mela. Fortunatamente l’attesa per salire è poca, complice anche il cielo che continua ad essere grigio (per questo optiamo per fermarci alla prima terrazza panoramica situata all’86° piano, già compresa nel nostro pass, e non proseguire al 102° piano, pagando un extra). Ma il panorama è ugualmente incredibile. Davanti a noi una vista a 360° sulla Grande Mela e un paesaggio davvero da cartolina.



Scesi dell’Empire la fame inizia a farsi sentire e decidiamo quindi di dirigerci verso il Chelsea Market, il grande mercato alimentare coperto di NYC, situato nel quartiere Chelsea, a Midtown.
Dall’Empire, procediamo quindi a piedi, fermandoci ad ammirare il celebre grattacielo conosciuto da tutti con il nome di Flatiron Building (ossia ferro da stiro), famoso proprio per la sua insolita forma triangolare simile, appunto, ad un ferro da stiro. Ovviamente, super sfigati come sempre, lo troviamo in manutenzione con delle “bellissime” impalcature sulla facciata principale.

Procediamo quindi catapultandoci nel quartiere Chelsea, dove antichi magazzini sono stati riconvertiti in loft, negozi trendy, locali e gallerie d’arte contemporanea. Fino ad arrivare al famoso Chelsea Market, ricavato da una vecchia fabbrica degli Oreo. In questo grande mercato alimentare coperto vi sono innumerevoli negozi, bar e ristorantini tipici. Purtroppo molti li troviamo chiusi, essendo il primo giorno dell’anno, tra questi anche il famosissimo The Lobster place, celebre per la leggendaria aragosta del Maine. Ripieghiamo quindi per due ottimi hamburger e due birre fresche al Friedman’s Lunch, servizio un po’ lento ma buona qualità-prezzo.
Lasciamo il Chelsea Market per percorrere la vicina High Line, una vecchia linea ferroviaria abbandonata e diventata un bellissimo parco sopraelevato dove poter passeggiare e rilassarsi.



Percorriamo tutta la High Line, fermandoci ogni tanto ad ammirare il panorama e i bellissimi murales che appaiono improvvisamente in qualche angolo della città, fino ad arrivare ad Hudson Yards, un nuovo polo residenziale e commerciale di New York inaugurato nella primavera del 2019. Qui ammiriamo il The Vessel, una stupenda struttura a forma di alveare composta totalmente da scale. Anche qui, il freddo polare e le fila eccessiva ci fanno desistere dal salire. Ma in ogni caso, anche da giù, la vista di questa struttura così particolare circondata dai tipici grattacieli newyorkesi ci lascia ancora una volta a bocca aperta.

Ultima tappa della serata è a Madison Square Garden, il più famoso stadio coperto di NYC, per assistere ad una partita di NBA tra i New Yorks Knicks e i Portland Trail Blazers. Assistere ad una partita di NBA rientra, secondo noi, tra le esperienze imperdibili della città. Si assiste ad un vero e proprio spettacolo, dove lo sport passa quasi in secondo piano, tra show, sketch e simpatici giochi d’intrattenimento. Insomma, un’esperienza autentica e coinvolgente, consigliatissima!

02 gennaio
Finalmente ci svegliamo ed il cielo è limpido e azzurro, non ci sembra vero! Ne approfittiamo allora per dirigerci a Battery Park e prendere parte al tour per la Statua della Libertà e Ellis Island. Ovviamente hanno avuto tutti la stessa idea e ci troviamo davanti ad una fila smisurata con un tempo di attesa stimato di circa 3 ore.
Ancora una volta stravolgiamo i nostri piani e decidiamo di concludere la visita a Central Park iniziata qualche giorno prima. Con il cielo limpido, il parco assume tutto un altro aspetto. Molta più gente e, soprattutto, molti più artisti di strada che rallegrano la mattinata con le loro performance.



Ancora con l’amaro in bocca per non essere riusciti a visitare la Statua della Libertà, decidiamo di prendere il traghetto gratuito (per chi ha la Metrocard) che porta a Staten Island e che regala una vista meravigliosa sia sulla Statua della Libertà che sullo Skyline della Grande Mela. Arrivati a Staten Island ne approfittiamo per ammirare The Staten Island September 11th Memorial, un monumento dedicato alle vittime di questo distretto uccise negli attacchi dell’11 settembre del 2001 e nel bombardamento del World Trade Center del 1993.



Sempre con il Staten Island Ferry, ritorniamo a Manhattan. È quasi l’ora del tramonto e decidiamo quindi di fermarci a Battery Park. Il cielo inizia piano piano ad infuocarsi e sullo sfondo lei, la Statua della Libertà. Una vera meraviglia.




Ormai buio, ci incamminiamo fino al 9/11 Memorial, il monumento a Ground Zero costruito per commemorare le vittime dell’attacco terroristico dell’11 settembre 2001. Al posto delle Torri Gemelle troviamo infatti due enormi vasche in cui sono incisi nel bronzo i nomi di tutte le vittime di questo tremendo attacco terroristico. Un luogo davvero toccante e commovente.



Per riscaldarci entriamo nel vicino Oculus, una particolare e scenografica struttura dell’architetto Santiago Calatarva, che ospita al suo interno la stazione della metropolitana e un enorme centro commerciale. Da qui prendiamo la metro che ci conduce a Roosvelt Island, un piccolo isolotto dell’East River situato tra Manhattan e e il Queens. Arrivati a Roosvelt Island saliamo direttamente sulla caratteristica funivia (sempre gratuita con la Metrocard) che collega l’isolotto a Manhattan, così da goderci un insolito panorama sullo skyline della città illuminata dalle luci della notte.



Terminiamo la serata da Katz’s Delicatessen, un ristorante del Lower East Side famoso per due motivi: al suo interno è stata girata la scena clou del film “Harry ti presento Sally” e qui si mangia un sandwich al pastrami, carne tipica della cucina ebraica, davvero superlativo. Noi non possiamo che confermare, una vera bomba!


03 gennaio
Sveglia presto, oggi abbiamo un appuntamento nel South Bronx per un walking tour del distretto con Alexandra Maruri, organizzatrice del Bronx Historical Tour – An Insider’s Guide to the South Bronx.

Il tour dura circa tre ore ed è organizzato molto bene, Alexandra, nata e cresciuta nel quartiere, ci racconta la storia del Bronx, i cambiamenti e tutte le iniziative messe in atto per la conservazione storica della comunità del South Bronx. Numerosi gli aneddoti e le curiosità. Sicuramente questo è un ottimo modo per approcciarsi ad un distretto così controverso ma sicuramente emblematico per la storia della città.



Dopo aver salutato e ringraziato Alexandra per questa esperienza così bella e autentica, prendiamo la metro per Brooklyn e più precisamente per Dumbo, un ex quartiere industriale che si estende tra il ponte di Brooklyn e il Manhattan Bridge, divenuto celebre per la locandina del film “C’era una volta in America” di Sergio Leone.

Pausa pranzo nel vicino Shake Shack, famosa catena di fast food newyorkese con degli hamburger strepitosi, per poi incamminarci verso Manhattan attraversando il famoso Manhattan Bridge, dal quale ammiriamo una bellissima vista prima sullo skyline della Grande Mela e poi sulla caratteristica Chinatown.



Arriviamo così a Canal Street, una delle strade principali del quartiere cinese, e ci immergiamo in Chinatown e nella vicina Little Italy.

Chinatown è pazzesca, con i suoi negozietti tipici conserva ancora quel suo fare fare pittoresco e tradizionale: ristoranti con le anatre arrosto esposte in vetrina, piccoli mercati con pesci e crostacei nelle vasche in bella vista, bancarelle che vendono di tutto e di più, negozi e alimentari dai profumi orientali. I vicini grattacieli del Financial District qui sembrano essere un ricordo lontano


Little Italy, invece, è stata nel tempo inglobata da Chinatown. Quello che resta è solo Mulberry Street, una pittoresca via commerciale piena di ristorantini italiani (o presunti tale).

Da Little Italy, senza quasi accorgercene, confluiamo nel piccolo quartiere di Nolita, con la St. Patrick’s Old Cathedral, celebre per essere stata location della scena del Battesimo nel film Il Padrino.

Continuiamo a camminare fino ad arrivare ai vicini SoHo e Noho, due dei quartieri più trendy della Grande Mela, ricchi di gallerie d’arte, negozi ecclettici e affascinanti edifici in ghisa. Il nostro consiglio è di perdersi per la vie di questi quartieri, intrufolandosi in qualche negozio che vi ispira particolarmente. Noi siamo rimasti particolarmente ammagliati da Showfields, un mix tra una galleria d’arte e un negozio, dove l’esperienza d’acquisto diventa davvero superlativa. Provare per credere!


Il tardo pomeriggio lo dedichiamo invece alla visita del 9/11 Museum, un museo nazionale, situato all’interno dell’area occupata dal World Trade Center, il cui scopo è quello di ricostruire quanto accaduto nel terribile attacco terroristico dell’11 settembre e ricordare ed onorare le migliaia di vittime innocenti uccise dai terroristi nel corso degli orribili attentati che colpirono le Torri Gemelle il 26 febbraio del 1993 e l’11 Settembre del 2001. Un museo interattivo e d’impatto. Non commuoversi qui è quasi impossibile


Ormai sera, con gli occhi ancora lucidi e l’animo provato, ci dirigiamo verso Times Square, per lasciarci avvolgere dalle luci, dai colori e dalle frenesia di questa incredibile piazza, concludendo con una cena super economica ma eccezionale e base dei fantastici Hot Dog di Gray’s Papaya!

04 gennaio
Ci svegliamo con una nebbia che per un secondo ci fa’ tornare con il pensiero alla nostra amata Pianura Padana, proprio oggi che avevamo prenotato la visita alla Statua della libertà e al vicino museo di Ellis Island, l’isolotto che nel passato fungeva da punto di ingresso per gli immigrati che sbarcavano a New York in cerca di una vita migliore.
Raggiungiamo così Battery Park e, per ovvie ragioni, troviamo poca gente in fila. Saliamo subito sul traghetto e dopo un breve viaggio scendiamo a Liberty Island, la prima tappa, per ammirare la Statua della Libertà… avvolta completamente dalla nebbia. Siamo sinceri, la nebbia rende l’atmosfera abbastanza surreale e affascinante, ma di certo ammirarla con il sole e il cielo limpido sarebbe stata tutta un’altra cosa.


Visto il freddo pungente e la fitta nebbia siamo entrati nel bellissimo Statue of Liberty Museum, inaugurato a maggio 2019, questo museo assolutamente interattivo offre ai visitatori un’esperienza completa per poter comprendere a pieno la storia e il significato di Lady Liberty.
Risaliti sul traghetto, raggiungiamo la seconda tappa, Ellis Island e il Museo dell’Immigrazione. Un museo interattivo e ben fatto dove è possibile scoprire la storia dell’immigrazione negli Stati Uniti e le dure procedure a cui erano sottoposti gli immigrati una volta sbarcati.


La visita alla Statua della Libertà e ad Ellis Island ci porta via tutta la mattinata. Una volta sbarcati sulla terra ferma ci dirigiamo nel vicino distretto finanziario per pranzare. Optiamo per dei fantastici panini a base di pesce da Luke’s Lobster e, non del tutto sazi, per un buonissimo bagel da Leo’s Bagels. Entrambi super approvati!
Prima di rientrare in hotel per una doccia rigenerante, riprendiamo la metro in direzione Bryant Park per visitare la vicina New York Public Library, sulla Fifth Avenue. Un edificio senza tempo, imponente, riccamente decorato e dal fascino indiscutibile.


La sera ceniamo da Five Guys, un tipico fast food americano con degli hamburger che sono una vera bomba, per poi visitare il Grand Central Terminal, la stazione ferroviaria più grande al mondo con ben 67 binari. Una stazione ricca di fascino, dagli interni eleganti e raffinati.


Concludiamo la serata in un piccolo pub a due passi da Times Square, il Jimmy’s Corner, fondato dal pugile Jimmy Glenn. L’atmosfera è autentica, i turisti pochi e le pinte davvero economiche. Insomma, cosa chiedere di più?

05 gennaio

Ultimo giorno nella Grande Mela. Dopo un brunch a base di Pancakes nel Financial District, ci rechiamo nel vicino 9/11 Tribute Museum per prendere parte ad un walking tour del 9/11 Memorial guidato dai sopravvissuti, dai parenti delle vittime o altre persone che hanno vissuto in modo diretto i terribili e drammatici eventi dell’11 settembre. L’esperienza è stata veramente toccante, la nostra guida era una signora che viveva proprio a due passi dalle Torri Gemelle e ascoltarla mentre ci raccontava quello che ha visto, le sue paure il suo senso di smarrimento, è stato assolutamente emozionante.



Terminato questo bellissimo walking tour, prendiamo la metro in direzione Midtown Manhattan, per visistare il MoMa, sicuramente uno dei più famosi musei al mondo di arte moderna e contemporanea. Qui, al fianco ad opere ai più incomprensibili o assurde, si possono ammirare anche dei veri e propri capolavori del Novecento, tra cui La Notte Stellata di Van Gogh, per esempio, ma anche le Ninfee di Monet, Les Demoiselles d’Avignon di Picasso e Campbell’s Soup Cans di Andy Warhol.


Dopo due ore tra le opere più bizzarre in assoluto, non potevamo che fare un salto nel luogo più emblematico di New York, Times Square, dove le luci, i colori e le persone sembrano travolgerti completamente.


Infine, ultima tappa di questa settimana a New York non poteva che essere il Top of the Rock! Dalla cui terrazza panoramica si può godere una vista a 360 gradi. La magia del tramonto a poi reso il tutto ancora più magico e affascinante.


Con il cuore pieno di emozioni, ci avviamo verso l’hotel per ritirare i bagagli. Metro fino a Jamaica e da qui Airtrain per l’aeroporto. Nonostante il nostro super ritardo, l’essere scesi dalla fermata della metro sbagliata, la coda infinita ai controlli di sicurezza dell’aeroporto, riusciamo a salire sul nostro aereo giusto in tempo.
06 gennaio
In mattinata, dopo un volo di ritorno abbastanza tranquillo e senza turbolenze, arriviamo in perfetto orario all’Aeroporto di Zurigo. Nel pomeriggio, dalla stazione centrale della città svizzera, riprendiamo il treno che ci riporta a Milano. Termina così la nostra settimana a New York. Un viaggio iconico e meraviglioso, che porteremo sempre nel cuore.