Durante le nostre tre settimane in India ad agosto non volevamo di certo rinunciare a qualche giorno di dolce far niente in riva al mare, così da disintossicarci dal caos e dalla frenesia che contraddistingue ogni città indiana.
Certo, più semplice a dirsi che a farsi, perchè India ad agosto significa pioggia, monsoni, allagamenti, insomma un vero disastro! A malincuore abbiamo fin da subito escluso le due mete più famose per chi sceglie di andare al mare in India:
- Goa, il sogno hippie degli anni 60, la patria dei figli dei fiori che arrivavano su queste spiagge per respirare il (pro)fumo della libertà e il luogo prediletto per i rave party in riva al mare.
- il Kerala, con le sue piantagioni di the, con la sua natura incontaminata, patria della medicina ayurvedica e dello yoga.
Ecco, due mete diverse tra loro, ma con una cosa sicuramente in comune: ad agosto sono out. Il monsone di sud-est, infatti, colpisce questi due stati proprio da giugno a fine agosto, rendendoli impraticabili.
Ma noi non ci siamo di certo arresi e googla un giorno, googla due, al terzo salta fuori magicamente il Tamil Nadu.
Il Tamil Nadu
Il Tamil Nadu, situato nel sud-est della penisola indiana, è uno stato famoso soprattutto per i suoi templi. Fortunatamente qui la la stagione delle piogge cade tra fine settembre e novembre, quando sopraggiunge il monsone tardivo di nordest.
La capitale è Chennai, quarta città più grande dell’India e ottimo punto di partenza per effettuare un tour del Tamil Nadu. A Chennai abbiamo passato una sola giornata, visitando, a bordo di un tuk tuk, lo Sri Parthasarathy Temple, un tripudio di colori e spiritualità e la chiesa anglicana di Saint Mary, ovviamente, come in tutta l’India, non sono mancate fermate nei vari negozi di souvenir dove il proprietario è l’amico del cugino del cognato dell’autista del tuk tuk (insomma, in parole povere, se compri l’autista ottiene una piccola commissione).
Gli altri quattro giorni li abbiamo invece trascorsi a Mamallapuran, una piccolo villaggio di pescatori situato a circa 60 km dalla capitale.
Difficile dire se Chennai ci sia piaciuta o meno. Traffico e clacson regnavano sovrani, il tutto accompagnato da una buona dose di umidità e di odore acre (in pratica una sorta New Delhi del Sud). I pochi luoghi visitati, però, erano davvero molto belli, quindi a nostro parare vale la pena trascorrere almeno un giorno o due in questa città.

Mamallapuram
Mamallapuram, o Mahabalipuram, è una piccola e rilassante cittadina di pescatori affacciata sul Golfo del Bengala. Proprio qui abbiamo deciso di riprenderci da più di due settimane a zonzo per l’India. Veri e propri giorni frenetici, sballottati tra treni, pullman e tuk tuk, tra afa, pioggia e umidità, tra una moltitudine di gente, di auto e di clacson.

Abbiamo alloggiato al Grande Bay Resort and Spa Mamallapuram, un resort appena fuori dal piccolo centro abitato. Ma cosa fare a Mamallapuram? Ecco i nostri consigli!
1. Relax in riva… alla piscina
Ecco, premessa importante: non aspettatevi nessuna spiaggia caraibica e neppure l’acqua cristallina. Anzi, la sabbia è più simile a della terra e l’acqua è quella dell’oceano, molto mossa e di certo non delle più limpide. Quello che però ci ha colpiti maggiormente sono stati i numerosi cani randagi presenti sulla spiaggia (ma a dir la verità questi li abbiamo trovati un po’ per tutta l’India). Considerando poi che agosto è bassa stagione e che faceva buio presto, abbiamo deciso di trascorrere la maggior parte del tempo nella piscina del nostro resort.

Bikini, sì o no?
Qui ci rivolgiamo in particolar modo al gentil sessso. Ad agosto a Mamallapuram c’erano pochissimi turisti e le uniche persone che abbiamo incontrato in spiaggia erano di nazionalità indiana. Dato che le donne facevano il bagno vestite, noi consigliamo di indossare un costume intero, nel rispetto delle usanze e della sensibilità della gente del posto. Questo se parliamo di spiagge pubbliche, nel resort invece, dove il turismo è perlopiù occidentale, il bikini è più che accettato.
2. Mangiare dell’ottimo pesce
In questi quattro giorni abbiamo accantonato chicken tandoori e Malai Kofta per dell’ottimo pesce. A Mamallapuram, infatti, ci sono un paio di ristoranti buonissimi, noi abbiamo optato per il Searock Restaurant, dove abbiamo assaggiato dei buonissimi gamberoni alla griglia con vista direttamente sull’oceano, e per il Babu’s Café, dove abbiamo provato del pesce cucinato con zenzero e limone, da leccarsi i baffi 🙂

3. Il tempio di sabbia, lo Shore Temple
Il tempio più importante di Mamallapuram è, senza ombra di dubbio, lo Shore Temple, dal 1984 patrimonio UNESCO. Situato sulla spiaggia, a pochi passi dal mare, questo tempio induista è una delle costruzioni più antiche dell’intera India del Sud. Realizzato nel VIII secolo dalla dinastia Pallava, gode oggi di un fascino senza eguali perché, nel corso del tempo, le onde del mare lo hanno lentamente levigato, conferendogli un aspetto unico.
Dalla forma piramidale e suddiviso in tre templi principali, di cui il più grande dedicato a Vishnu e a Shiva, questo complesso architettonico è adornato da bellissimi bassorilievi e da statue rappresentanti divinità induiste ed animali sacri.
Il costo dell’ingresso è pari a 500 rupie (circa 7€)



4. Lasciarsi affascinare dalle piccole bellezze di Mamallapuram
Il nostro consiglio è quello di noleggiare una bicicletta e di godervi la quiete che caratterizza questa graziosissimo villaggio. Tra un cinema all’aperto, un mercatino ricco di souvenir, un festival locale e le immancabili mucche che scorrazzano libere per le vie della cittadina, l’impressione sarà quella di trovarvi in un’India completamente diversa, dove il caos è un ricordo lontano.

Comments
2 CommentsMonica
Giu 10, 2019Leggo sempre volentieri post sull’India perché è uno dei pochi paesi da cui non sono attratta anche se sento che tutti ne tornano entusiasti. Leggendo i racconti spero prima o poi di essere invogliata anch’io a comprare un biglietto per l’India!
Samanta
Giu 7, 2019Questo Tempio della Sabbia è davvero impressionante!!! Tutto ciò che avete descritto pare meraviglioso ma, alla vista dello Shore Temple, ho davvero trattenuto il fiato per una manciata di secondi.
È difficile trovare guide esaustive sull’India che non si limitino alle grandi città oppure alle zone più conosciute e/o turistiche e questi angolini dei quali ci avete parlato meritano proprio una menzione d’onore! 🙂