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Asia, Vietnam

Ha Long Bay… con la pioggia

posted by wanderful travels
Set 7, 2019 561 22 0
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Ha Long Bay… con la pioggia

Chiudete gli occhi e provate per un istante a pensare al Vietnam…

Bene, ora diteci qual è la prima immagine che vi viene in mente…

Siamo quasi sicuri che la vostra risposta sia Ha Long Bay, una delle sette meraviglie naturali al mondo!

Ovviamente questa meta era assolutamente prevista nel nostro itinerario di due settimane in Vietnam! Peccato che poi le cose non siano andate nel verso giusto, anzi!

La Baia di Ha Long

Ma partiamo dall’inizio.

Dichiarata Patrimonio UNESCO nel 1994 ed inserita tra le Sette meraviglie naturali del mondo, Halong Bay si trova nel Golfo del Tronchino, a meno di 200 km da Hanoi, e conta circa 2000 isole calcaree che emergono dalle acque verdi smeraldo. Un luogo sicuramente da sogno, avvolto dal fascino di antiche leggende.

Si narra infatti che, moltissimo tempo fa, mentre il popolo vietnamita cercava di contrastare gli invasori cinesi, una famiglia di draghi andò in loro aiuto, lanciando dalle fauci gioielli che si trasformarono nelle isole che oggi punteggiano la baia. Il nome Ha Long, infatti, significa “dove il drago si inabissa”.

Ha Long Bay è uno dei luoghi più turistici in assoluto e le giunche che salpano ogni giorno sono davvero tantissime. L’attività principale infatti consiste nel trascorre un giorno o più navigando tra le isolette della baia.

Il nostro consiglio è quello di trascorrere una notte a bordo di una tipica imbarcazione. Noi avevamo optato per Indochina Junk, una delle poche compagnie ad avere il permesso di navigare a Bai Tu Long Bay. Sappiamo a cosa state pensando “ma non stavate parlando di Ha Long Bay?”

Tranquilli, ora vi spieghiamo.

L’intera area di Ha Long bay è suddivisa al suo interno in tre zone al centro c’è la vera e propria Ha Long Bay, a sinistra troviamo Bai Tu Long Bay e a destra, vicino all’isola di Cat Ba, si trova Lan Ha Bay.

Ha Long Bay ha risentito molto del turismo di massa e negli anni gli effetti negativi stanno emergendo sempre di più: plastica, inquinamento luminoso e le innumerevoli imbarcazioni presenti in questa baia, stanno compromettendo l’intero eco-sistema. Per questo motivo noi avevamo optato per Bai Tu Long. In quest’area, infatti, le barche devono avere un permesso speciale per accedervi e devono impegnarsi fortemente a rispettare l’ambiente, evitando il più possibile di inquinare con scarichi e rifiuti. Inoltre, dato che solo poche giunche possono accedervi, ci sono molto meno turisti e quindi si riesce maggiormente ad assaporare l’essenza e la bellezza di questo angolo di paradiso.

Cosa fare ad Ha Long Bay se cancellano la crociera

PREMESSA

Se si organizza una visita ad Ha Long Bay, la crociera, che sia di uno o più giorni, è praticamente d’obbligo.

Ma se si vuole ammirare la baia dall’alto, la soluzione è salire sul Poem Mountain. Incantanti dalle poche foto trovate su internet, abbiamo iniziato a cercare qualche informazione in più su questo monte che sovrasta la città di Ha Long e la sua baia.

Subito il primo dilemma.

Il nostra itinerario iniziale prevedeva 2 giorni a Sapa, ritorno in pullman ad Hanoi e partenza il mattino successivo per Ha Long Bay, tramite transfer privato offerto dagli organizzatori della crociera.

Piccolo appunto, dato che la città di Ha Long non offre un granché dal punto di vista turistico, la maggior parte delle crociere includono il servizio di transfer Hanoi-Ha Long (quindi date sempre un occhio se è incluso o meno nella tariffa proposta).

Avendo deciso di salire sul Poem Mountain, abbiamo optato per prendere un pullman notturno da Sapa a Halong City, in modo da dedicare la mattinata alla salità su questo monte.

Su internet, le recensioni riguardo al pullman Sapa – Halong non erano di certo delle più rassicuranti: autisti che guidano all’impazzata, strade pericolose e musica a tutto volume. In realtà il viaggio è stato molto tranquillo e silenzioso, quindi ci sentiamo di consigliarvelo. La durata è di circa 7 ore con una fermata intermedia in una sorta di autogrill dove poter mangiare qualcosa e utilizzare i bagni.

IL FATTACCIO

Ma torniamo alla nostra disavventura.

Mentre stavamo per terminare il trekking di due giorni tra le risaie di Sapa, controlliamo l’email e…. “Ci dispiace ma la crociera di domani è annullata a causa del maltempo, le autorità di Halong hanno vietato qualsiasi uscita in crociera”.

Cosa abbiamo provato in quel momento? Rabbia, sconforto e poi panico. Nel giro di mezz’ora dovevamo decidere se andare ugualmente ad Halong, sapendo di trovarci in una città che avevamo poco da offrire, oppure cercare un pullman ed un hotel ad Hanoi e fermarci nella capitale per altri due giorni.

La scelta è ricaduta sulla prima opzione, forse perché, come dice un noto detto, la speranza è sempre l’ultima a morire e noi volevamo illuderci che il giorno dopo ci saremmo svegliati con un sole da spaccare le pietre.

Speranza vana perché arriviamo ad Halong City alle 3 di notte, scendiamo dal pullman e… diluvia 🙁

HA LONG BAY DALL’ALTO: IL POEM MOUNTAIN

La mattina seguente il tempo sembra essere migliorato, ma l’allerta meteo continua ad esserci. Decidiamo quindi di salire sul Poem Mountain, un colle di 400 metri da dove è possibile ammirare la baia dall’alto.

Ha Long Bay e il Poem Mountain
Ha Long Bay e il Poem Mountain

Il Poem Mountain è un luogo semi-nascosto, che in pochi conoscono a parte gli abitanti. Già capire il luogo esatto è stata un’impresa, arrivarci, riuscire ad accedervi e conquistare la vetta è stata una vera odissea.

Ma facciamo un passo alla volta.

Usciti dall’hotel ci dirigiamo all’incrocio tra le vie Le Thang Tong e Long Tien, qui tra una serie di negozi troverete una piccola via che vi condurrà all’ingresso, chiuso da un cancello. Per entrare, infatti, sarà necessario dare la mancia alle persone che vivono qui, così che vi possano aprire il cancello e indicare la strada. Noi abbiamo trovato una signora a dir poco scorbutica che ci ha chiesto 100.000 dong a testa.

Varcato il primo cancello, iniziano i primi problemi. Infatti è necessario scavalcare anche una recinzione protetta dal filo spinato (tranquilli, nulla di impossibile) e da lì si parte per la salita, fatta prevalentemente di gradini che diventano, mano a mano che si sale, sempre più irregolari, fino a lasciar posto a delle rocce vere e proprie rocce. Insomma, non è di certo una passeggiata tranquilla, considerando anche il clima umido e afoso. Per salire ci si impiega circa 45 minuti, noi consigliamo di portare molta acqua (cosa che, come due polli, ci siamo dimenticati di fare) e di indossare delle scarpe da ginnastica (anche se in realtà, abbiamo visto persone salire con le infradito).

Arrivati in cima, non vi resta che godervi la vista su tutta la baia, un vero spettacolo! Noi purtroppo abbiamo trovato molto nuvoloso (senza pioggia per fortuna), ma rimaniamo convinti che da qui la vista su Ha Long Bay sia magnifica.

Insomma, scrivere questo post non è stato per nulla piacevole, anzi è stato un po’ da masochisti, perchè è vero Ha Long Bay è sicuramente una meta super turistica, ma per noi rappresentava un po’ la ciliegina sulla torta di queste due settimane in un paese meraviglioso come il Vietnam. Ma siamo consapevoli che durante un viaggio non tutto possa andare bene. A volte si può rimanere delusi da un luogo decantato da tutti come il più bello in assoluto, altre volte il meteo è tiranno e ci porta a rinunciare o a non vivere al meglio una meta tanto sognata, ma l’importante è non abbattersi. E poi ora abbiamo un motivo in più per tornare in Vietnam, no?

Bai Tu LongHa Long BayIndochina JunkPoem MountainVietnam
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MARCO E MARTINA

Amiamo i viaggi fai da te e lontani dalle classiche mete turistiche. In ogni luogo cerchiamo qualcosa di insolito da vedere o fare. Il nostro primo viaggio insieme? 3 settimane in India e da lì non abbiamo più smesso di organizzare, sognare e parlare di viaggi.

 

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"𝙉𝙤𝙣 𝙘𝙞 𝙧𝙚𝙨𝙩𝙖 𝙘𝙝𝙚...𝙧𝙞𝙥𝙖𝙧𝙩𝙞𝙧𝙚"
🎒🔜🌍
Questo brutto periodo tra lockdown, voli cancellati e quarantene non è ancora finito, eppure la voglia di ricominciare non è mai stata così forte...quella voglia di riprendere a programmare viaggi e avventure, di scoprire luoghi imperdibili e di sentirsi finalmente liberi e vivi.
Ci piacerebbe ripartire da dove tutto è iniziato: l'India.
Quel primo viaggio in una terra lontana che ci ha segnato e ci è rimasto nel cuore, che ci ha reso i viaggiatori che siamo oggi e che ha cambiato definitivamente la nostra mentalità.  Ne parliamo anche nel nostro  nuovo articolo: "Jaipur la città rosa dell'India". 🇮🇳
(As usual LINK IN BIO)  Ed ora invece vorremmo sapere: qual è stato il vostro primo vero viaggio/avventura? Fatecelo sapere nei commenti 📖
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"𝙉𝙤𝙣 𝙘𝙞 𝙧𝙚𝙨𝙩𝙖 𝙘𝙝𝙚...𝙘𝙖𝙣𝙘𝙚𝙡𝙡𝙖𝙧𝙚"
✈❌  Nel 2019 avevamo scelto come meta per l'estate l'Argentina. 🇦🇷
La Patagonia con i suoi ghiacciai, il territorio andino, tra montagne colorate ed un bianchissimo deserto di sale ed infine loro, le Cascate di Iguazu, una delle sette meraviglie del Mondo Naturale. (a proposito, il nostro ultimo articolo è proprio dedicato a loro, LINK IN BIO).
Insomma il Sud America ci aveva proprio conquistati, per questo già sul volo di ritorno da Buenos Aires a Milano avevamo deciso la metà per agosto 2020... Il PERÚ. 
Presi dall'entusiasmo, dopo pochissimo tempo avevamo un itinerario pronto e, soprattutto, il volo prenotato. 
Ma poi è arrivato il Covid, il lockdown, il volo cancellato.
È stata dura rinunciare a Machu Pichu, ma siamo certi che tra qualche mese questa pandemia inizierà a diventare un brutto ricordo e noi saremo ancora più carichi per il tanto sognato Perù 💪🏼  Nel frattempo proviamo noi a farvi sognare un po', con qualche foto delle cascate di Iguazú 🤩  Anche voi avete dovuto cancellare il vostro viaggio? Ma soprattutto, avete qualche consiglio per il Perù?  Fatecelo sapere nei commenti 👇🏼
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Auguri a quelle donne che ci stressano ogni giorno
(tutte?? 😂),
ma soprattutto, Auguri a quelle donne che rendono questo mondo meno Noioso (TUTTE.) 🌍  Auguri alla più importante di tutte le donne, la mia compagna di viaggio e di vita, nonché mente e penna di questo nostro piccolo blog. 📖 @marti_crippa
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"𝙉𝙤𝙣 𝙘𝙞 𝙧𝙚𝙨𝙩𝙖 𝙘𝙝𝙚...𝙧𝙞𝙘𝙤𝙧𝙙𝙖𝙧𝙚" 💭
Non si fa altro che parlare di zone rosse, gialle bianche o blu...lo spettro di un nuovo lockdown incombe e la luce in fondo al tunnel ancora non si vede. È passato un anno da quando questa pandemia ci ha completamente distrutto le vite, un anno a sognare che tutto finisse presto e che si potesse tornare a viaggiare. 
Per non perdere l'ottimismo e la voglia di ripartire, non ci resta che RICORDARE. 
L'ultimo nostro ricordo prima che tutto cambiasse, è New York. Festeggiare capodanno nella città più famosa al mondo è stato fantastico, scrivendo l'articolo tanti bei ricordi ci sono tornati in mente (come al solito trovate il link in BIO). 📖
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Ma ora vogliamo sapere, qual è stato il vostro ultimo viaggio? 🌍✈  Fatecelo sapere nei commenti. 😁
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Giorno 4: Rifugio Sapienza. => crateri sommitali A/R
16 km, 1367 m 📈 📉
Giorno 4: Today is the day. Dopo tre giorni di trekking mozzafiato, siamo pronti per affrontare l'ascesa ai crateri sommitali dell'Etna, il vulcano attivo più alto d'Europa.
Scegliamo di affrontarla senza l'ausilio di fuoristrada e funivia, perché riteniamo che questa sia l'unica opzione in grado di preservare l'ambiente circostante, senza impattare negativamente sulla natura. 
Dal Rifugio Sapienza imbocchiamo quindi il tracciato percorso usualmente dai fuoristrada. Siamo soli, nessun essere vivente all'orizzonte. Solo noi e l'Etna. Mentre saliamo lo sentiamo borbottare, dai suoi crateri sommitali vediamo coltri di nubi divenire sempre più scure. 
Dopo aver attraversato un paesaggio lunare, contornato da vecchi crateri, arriviamo finalmemte alla torre del filosofo (2920m), da qui la salita è consentita solo con l'ausilio delle guide vulcanologoche. 
Attendiamo allora l'arrivo di Nikos, la guida di Etna Nord, e partiamo. Ormai, solo 400 metri ci dividono dalla metà finale. Il meteo non è certo stato clemente con noi, la pioggia infatti ci accompagna per tutto il tratto finale. Ma quando l'odore di zolfo si fa sempre più insistente capiamo di aver raggiunto finalmente i crateri sommitali dell'Etna. L'emozione è fortissima. La gioia di aver compiuto questa piccola (ma per noi grande) impresa è immensa e la vista da quassù ripaga completamente le fatiche di questi quattro giorni. 
Riscendiano a valle, fermandoci lungo il tragitto ad ammirare vecchi crateri, tunnel lavici e bocche effusive. Con un gioco di talloni ci lasciamo scivolare sulla sabbia lavica fino a raggiungere nuovamente il Rifugio Sapienza.  Concludiamo così la nostra Grande Traversata Etnea. Quattro giorni di trekking, 67 chilometri percorsi. Esausti ma felici come non mai.
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Giorno 3: Bivacco Montescavo => Rifugio Sapienza. 
14 km, 465 m 📈 
L'obbiettivo del terzo giorno è raggiungere il Rifugio Sapienza (1920 m.s.l.m.) che sarà la nostra base di partenza per raggiungere la cima dell'Etna.
Le fatiche dei giorni precedenti si fanno subito sentire appena ci rimettiamo in viaggio, fortunatamente ci aspetta la tappa più tranquilla di questa nostra traversata etnea. 
I primi km passano velocemente accompagnati da un cambiamento del paesaggio che sembra seguire il nostro cammino. Il versante sud del vulcano ci stupisce, i boschi e le colate laviche lasciano spazio ad un verde tipico dei paesaggi di montagna...per un attimo ci dimentichiamo di essere al cospetto del più alto vulcano d'Europa. 
Raggiungiamo presto il rifugio, nonostante un'acquazzone che ci sorprende quando mancano ormai pochi km, e grazie a una bella doccia calda e un paio di gin tonic recuperiamo subito le forze e iniziamo a pensare al grande giorno: domani c'è l'ascesa ai crateri sommitali. 🌋💪🏻
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