“Una lacrima di marmo poggiata sulla guancia del tempo“. – Tagore
Così viene definita una delle sette meraviglie del mondo moderno, il Taj Mahal, emblema dell’India e simbolo dell’amore eterno.
Situato nella città di Agra, nel Rajahstan, il nome Taj Mahal significa letteralmente “Palazzo della Corona”, anche se, in realtà, venne costruito come mausoleo funebre per celebrare l’amore dell’imperatore Shah Jahan per sua moglie, la persiana Mumtaz Mahal, morta nel 1630 mentre dava alla luce il loro quattordicesimo figlio.
La leggenda narra che fu la donna stessa a chiedergli di costruire un monumento in sua memoria nel caso fosse morta prima di lui, facendogli promettere che l’avrebbe visitato ogni anno in ricorrenza dell’anniversario della morte.
L’anno seguente l’imperatore diede allora il via ai lavori che durarono ben 22 anni e coinvolsero circa 20.000 persone, tra muratori, scalpellini, intarsiatori, intagliatori, pittori, calligrafi, costruttori di cupole e altri artigiani.

Il Taj Mahal sorge sulla riva destra del fiume Yumana, in un vasto giardino Mughal che comprende quasi 17 ettari. Questo mausoleo è composto da cinque cupole: quella più grande è collocata al centro, mentre le altre quattro, più piccole, sono poste attorno a quella centrale. Nonostante le pareti siano interamente rivestite di marmo bianco, la struttura portante è realizzata in pietra arenaria rossa e mattoni. La costruzione ha carattere simbolico: la massiccia struttura quadrata della base rappresenta il mondo materiale, la cupola circolare la perfezione della divinità e la forma ottagonale della struttura l’uomo, punto di giunzione tra mondo materiale e spirituale. Inoltre, come a voler delimitare l’area del mausoleo, sono stati edificati quattro minareti, dalla forma tronco-conica, alti più di 40 metri e rivestiti anch’essi di marmo bianco.

I cenotafi dell’imperatore e di sua moglie si trovano al livello della stanza principale, di forma ottagonale, mentre le tombe vere e proprie, ovvero quelle contenenti le salme, si trovano nel livello immediatamente sottostante, orientate in modo da essere esattamente nella stessa posizione in cui si trovano i sovrastanti cenotafi. Il cenotafio di Mumtaz Mahal è al centro esatto della struttura, mentre quello dell’imperatore è ad un lato, nella parte occidentale.

Il giardino presenta una forma tipica dei giardini della dinastia Moghul e rimanda molto alla visione del paradiso in quel periodo: diviso in quattro parti uguali da due canali che si incrociano nel mezzo, al suo interno si trovano viali alberati, aiuole di fiori e canali d’acqua, che danno vita ad un suggestivo effetto ottico, riflettendo l’immagine del mausoleo alle loro spalle. Due file di cipressi, poi, simbolo di immortalità, sono collocate parallelamente al canale. Al fine di evitare che l’attenzione dell’osservatore sia sviata in direzioni laterali, i cipressi e le fontane nei canali sono posti esclusivamente lungo l’asse nord-sud.

Al termine dei canali, che attraversano il giardino lungo la direzione est-ovest, sono ubicate due costruzioni simmetriche chiamate Nagar Khanas, i portali secondari. Nello specifico, ad ovest del mausoleo è situata la moschea, costruita in arenaria rossa, è l’edificio che santifica il complesso ed è il luogo di culto dei pellegrini. Ad est, invece, si trova il cosiddetto jawāb (“risposta“), edificio usato come casa per gli ospiti e costruito come gemello della moschea, in modo da rispettare la simmetria architettonica.

Quello che forse non sai del Taj Mahal
Un autentico gioiello dell’arte mussulmana
La Dinastia Moghul è stata la più importante dinastia imperiale indiana di religione musulmana, che regnò su quasi tutto il territorio dell’Asia Meridionale durante la dominazione islamica in India. Il Taj Mahal, dunque, altro non è che un autentico gioiello di arte mussulmana e numerosi sono i riferimenti a questa religione, tra questi, i più emblematici sono:
- Le salme di Mumtaz Mahal e Shah Jahan sono rivolte verso la Mecca;
- L’elemento di chiusura della cupola centrale riporta la classica mezzaluna musulmana inclinata però in modo da accennare alla forma del tridente di Shiva;
- I versetti del Corano incisi sul mausoleo;
- Il giardino rispecchia la descrizione del paradiso riportata nei testi mistici dell’Islam, ossia composto da quattro canali che si incontrano in una montagna, che dividono il tutto nei quattro punti cardinali. Questa visione è poi ulteriormente rafforzata dalle calligrafie presenti sul portale principale, che presentano un invito ad entrare nel paradiso.
Un capolavoro (quasi) perfettamente simmetrico
Il Taj Mahal presenta una simmetria impeccabile: i minareti fiancheggiano la tomba a cupola e una piscina centrale riflette l’edificio principale; i giardini sono divisi in quadranti e gli edifici gemelli in arenaria rossa, una moschea orientata a est e una casa ad ovest, conferiscono all’intero complesso equilibrio e armonia. C’è, tuttavia, un’eccezione: il cenotafio di Shah Jahan, infatti, è posizionato in modo particolare ad ovest dell’asse centrale, eliminando l’equilibrio; la strana posizione ha portato molti a credere che non avrebbe mai voluto essere sepolto lì.

A prova di Bomba
Il Taj Mahal è stato progettato in modo tale che, in caso di esplosione o terremoto, tutto cada a terra senza intaccare la tomba. Inoltre, durante la Seconda Guerra Mondiale, per evitare che venisse bombardato, il Taj è stato ricoperto da una costruzione in bambù.
The dark side
Ricordi la collocazione quasi casuale del cenotafio di Shan Jahan? Bene, la tradizione locale afferma che inizialmemte era previsto un secondo mausoleo per l’imperatore: un identico ma opposto Taj Mahal, costruito sulla riva sinistra del fiume Yamuna, scolpito nel marmo nero. Il motivo per cui non è stato realizzato? La leggenda narra che la sua costruzione si fermò dopo che Shah Jahan fu deposto da suo figlio e imprigionato nel forte di Agra.
Il problema maggiore: l’inquinamento
L’india si sa è uno dei paesi più inquinati al mondo e questa problematica non ha risparmiato neanche il Taj Mahal. A causa delle polveri sottili, infatti, il candido marmo bianco di cui è ricoperto sta purtroppo ingiallendo. Al fine di risolvere questa problematica, sono state messe in atto una serie di misure preventive:
- divieto assoluto alle macchine di avvicinarsi al mausoleo, devono infatti tenere almeno 500 metri di distanza
- è stata istituita una legge che vieta di costruire industrie inquinanti nell’area circostante al complesso
- un vero e proprio trattamento di bellezza all’argilla, chiamato multiani mitti, una ricetta tradizionale usata anche dalle donne indiane per ripristinare la luminosità della pelle. Questo trattamento viene applicato sul mausoleo per riportarlo al suo tradizionale candore.
Cinquanta sfumature di Taj Mahal
Durante il corso della giornata, il Taj Mahal assume colorazioni differenti, date dal riflesso della luce del sole sul marmo. Può apparire grigio perlato e rosa pallido all’alba, bianco abbagliante a mezzogiorno e bronzo arancio quando tramonta il sole. Infine, di sera, il Taj Mahal potrà tingersi di un blu traslucido. Insomma, una vera magia!


Le illusioni ottiche
Quando ti avvicini per la prima volta al cancello principale che inquadra il Taj, il monumento sembra incredibilmente vicino e grande. Ma quando ti avanzi, le dimensioni sembrano ridursi, esattamente l’opposto di quello che ti aspetteresti. Provare per credere!
Taj Mahal o Blood Mahal?
Sham Jahan era più spietato che romantico. Il Taj, infatti, è stato costruito anche con uno scopo di propaganda: la simmetria del complesso e lo sfarzo del mausoleo, adornato di cristalli, marmo e pietre preziose, simboleggiano il potere assoluto e la perfezione della leadership della dinastia Mughal.
Inoltre, per costruire il mausoleo sono stati impiegati più di 20.000 lavoratori e tantissimi elefanti per il trasporto dei materiali. Si narra che, una volta terminata la costruzione, Shan Jahan fece tagliare le mani a tutti coloro che avevano contribuito alla sua costruzione per evitare che venisse realizzato un edificio così meraviglioso. Non sappiamo se questa leggenda sia vera o meno, in ogni caso il Taj Mahal rimane una delle opere più belle al mondo e ci piace continuare a credere che questo mausoleo rimanga unicamente un simbolo dell’amore eterno.
Qualche informazione utile
Orari d’ingresso: da un’ora prima dell’alba fino a 45 minuti prima del tramonto. E’ poi possibile visitare il Taj Mahal anche nelle sere di luna piena. le date specifiche le trovate sul sito ufficiale. Attenzione: essendo un monumento islamico, è chiuso ai visitatori tutti i venerdì, giorno di preghiera.
Prezzo: 1100 Rupie per l’ingresso standard. 750 rupie per l’ingresso notturno durante la luna piena.
Altro da sapere:
- è proibito portare all’interno del complesso droni, sigarette e accendini, cibo, power bank e coltelli.
- non è possibile fare fotografie all’interno del Mausoleo
- al complesso si accede a piedi nudi o con le scarpe coperte da un apposito involucro (noi avevamo le infradito che abbiamo poi riposto, una volta entrati, in un sacchetto di plastica)
In conclusione, il Taj Mahal è assolutamente una tappa imperdibile durante un viaggio in India. E’ stata davvero emozionante poterlo ammirare da vicino: il marmo bianco, le decorazioni finemente realizzate, il giardino che appare come una oasi di pace, l’eleganza e l’armonia dell’intero complesso. Meraviglioso!