Una terra selvaggia, incontaminata ed affascinante, dove il blu del mare si fonde con quello del cielo. Stiamo parlando della Península de Valdés, patrimonio dell’Unesco dal 1999 e riserva naturale alle porte della Patagonia argentina.

Questa penisola, collegata alla terra ferma da un lembo di terra largo non più di 6 km, è il regno del mondo animale marino. La protagonista assoluta è sicuramente la Balena Franco Australe, ma si possono ammirare anche delfini, orche, leoni marini, pinguini di Magellano ed elefanti marini. Lungo le sue strade deserte e sterrate non mancano poi guanachi, nandù, cavalli, pecore, armadilli e una grande varietà di uccelli.




Info utili
Tour organizzato o fai da te?
Noi abbiamo deciso di visitare la Península de Valdés autonomamente, noleggiando un auto per due giorni all’aeroporto di Trelew e dormendo a Puerto Piramides, unico centro abitato della penisola. In questo modo siamo riusciti a viverci a pieno la bellezza della riserva, creando il nostro itinerario e decideno quando e quanto fermarci nelle varie tappe intermedie.
Dove dormire?
L’idea iniziale era quella di trascorrere la notte in una Estancia, ma purtroppo ad inizio agosto sono quasi tutte chiuse. Abbiamo quindi optato per l’Oceano Patagonia Wild Coast Residence, un hotel situato proprio di fronte alla spiaggia di Puerto Piramides. Forse un tantino caro, ma con una vista davvero impagabile!
Quale macchina scegliere?
Altro dilemma, la scelta dell’auto! Le strade all’interno della penisola sono tutte sterrate, ma se si procede ad una velocità massima di 60 km/h non è necessario il 4×4, noi abbiamo infatti noleggiato, tramite Hertz, una Chevrolet Onix e non abbiamo avuto alcun tipo di problema.
Quanto costa l’ingresso alla penisola?
L’accesso alla Penisola di Valdes è soggetto al pagamento di un biglietto d’ingresso. Nello specifico, 850 pesos per persona più 120 pesos per l’automobile (al cambio di agosto 2019, circa 30€ due persone + la macchina). Nel ticket è compreso anche l’ingresso al Centro de Visitantes, dove vengono fornite varie informazioni sulla Peninsula.
Il nostro itinerario
Giorno 1
A bordo della nostra Chevrolet, dall’aeroporto di Trelew, dopo due orette e mezza di viaggio, giungiamo finalmente a Puerto Piramides, unico centro abitato della penisola. Il tempo di sgranchirci le gambe e alle 13.00 partiamo per il Whale Watching con l’agenzia Bottazzi.

Agosto, infatti, è il mese ideale per l’avvistamento della balena franco australe. Le aspettative, molto alte, sono state pienamente ripagate. Infatti, l’emozione di navigare a pochi metri da questi cetacei è stata fortissima, in più, abbiamo avuto anche la fortuna di avvistare un cucciolo di balena albina, una vera rarità. Insomma, il whale watching è stato davvero un sogno.






Terminata l’escursione, riprendiamo la nostra amata Chevrolet e guidiamo in direzione Punta Norte, l’estremità più remota della penisola. Ad accoglierci uno scenario selvaggio, dominato dal vento e dal rumore del mare.


Sfortunatamente qui non riusciamo ad avvistare nessun animale, ma la bellezza di questo luogo così remoto lascia i brividi. E’ però lungo la strada del ritorno per Puerto Piramides che la natura ci sconvolge. Il sole, infatti, sta quasi per tramontare e il cielo inizia piano piano a tingersi di mille colori, il blu si fonde con le varie sfumature dell’arancio, per poi esplodere in un rosso accesso che ci scalda il cuore.






Ormai è sera quando arriviamo in hotel, ceniamo in uno dei pochi ristoranti aperti (forse l’unico) per poi fermarci ad ammirare le stelle dal balcone della nostra camera, cullati dal suono delle onde.
Giorno 2

La mattina seguente siamo pronti per rimetterci alla guida e, dopo aver preso qualcosa da sgranocchiare per il pranzo, partiamo verso Punta Delgada, che però troviamo chiusa (molti punti panoramici sono infatti proprietà private delle varie estancie, è il caso del Faro di Punta Delgada dove solitamente è possibile sia soggiornare che pranzare, noi ovviamente, super sfigati, la troviamo chiusa per ristrutturazione). Proseguiamo quindi verso Punta Cantor, a nostro parere il punto più bello dell’intera penisola. Qui, una serie di balconate sopraelevate permettono di ammirare al meglio il panorama circostante e di avvistare alcuni animali, tra cui i leoni e gli elefanti marini.






Da Punta Cantor costeggiamo ancora la costa per qualche chilometro, fermandoci nelle varie terrazze panoramiche disseminate lungo il percorso, per poi imboccare la strada a sinistra che ci porta a Punta Piramides, a pochi chilometri dal omonimo centro abitato. Qui ci attende una colonia di leoni marini, intenti a crogiolarsi al sole.





Ormai sono le le tre passate, dopo 400 km di strade sterrate è tempo di dire addio a questo luogo incantato, dove la natura è la protagonista assoluta. Guidiamo quindi verso l’aeroporto di Trelew, pronti per la terza meta del nostro tour di tre settimane in Argentina, il maestoso Perito Moreno.
Gli animali della Peninsula Valdes
Balene, pinguini, leoni, elefanti, orche e delfini. Questi sono i principali animali marini che si possono incontrare nella Peninsula di Valdes nei vari periodi dell’anno. Abbiamo deciso di farveli conoscere un po’ di più, cercando raccontarvi qualche piccola curiosità.
La balena franco australe
La balena franco australe, di colore nero con macchie bianche distribuite in maniera casuale soprattutto nella zona ventrale, è un cetaceo appartenente al sottordine dei Misticeti, così chiamati per avere i fanoni al posto dei denti. l fanoni rappresentano un eccezionale sistema di filtraggio per l’animale, che permettono di espellere l’acqua ingerita trattenendo il krill ed il plancton, gli alimenti principali della balena.
Ma quanto è grande questo mammifero marino? La lunghezza complessiva del corpo è compresa fra i 14 e i 18 metri, per un peso medio di 54 tonnellate. La testa, che rappresenta da sola circa il 25% della lunghezza totale, è caratterizzata da vistose callosità cheratiniformi, che ospitano una microfauna parassita diversa in ogni individuo, come le impronte digitali per l’uomo.
Le balene franche della Peninsula Valdès costituiscono una delle popolazioni più grandi ancora esistenti, composta approssimativamente da circa 2.500 individui. La presenza della Balena franca australe nella Peninsula di Valdés inizia a maggio e prosegue fino ad ottobre, ciò è dovuto dalla necessità
dell’animale di trovare un rifugio tranquillo dove accoppiarsi, partorire e svezzare i propri cuccioli. Le nascite dei piccoli avvengono di solito tra giugno e settembre, dopo una gestazione di 12 mesi. A partire dal mese di ottobre, non appena i cuccioli hanno raggiunto uno sviluppo sufficiente, gli animali tornano in mare aperto, verso sud, in cerca di zone con krill e plancton abbondante e già in dicembre sono molto rari gli avvistamenti nella penisola.
I pinguini
Al mondo esistono 17 specie di pinguini, tutti nell’emisfero sud. Il più settentrionale è il pinguino delle Galapagos e quello più meridionale il pinguino imperatore che vive all’interno del continente antartico. In Patagonia, invece, tra settembre e marzo è possibile imbattersi nel pinguino di Magellano.
I pinguini di Magellano hanno un’altezza compresa tra i 50 cm e i 70 cm, pesano a fino 5 chili e vivono fino a 20 anni. Trascorrono la maggior parte della loro vita in acqua, anche per dormire, e sono degli straordinari nuotatori. Basti pensare che, terminato l’inverno australe, migrano dalle calde acque brasiliane, fino all’Argentina del sud.
I pinguini, infatti, iniziano ad arrivare in Patagonia a settembre, quando vengono a riprodursi e vi rimangono fino a metà Marzo. Il momento migliore per vederli sono sicuramente i mesi di Dicembre e Gennaio, periodo in cui si schiudono le uova e nascono i pulcini.
Sebbene siano avvistatili anche all’interno della Peninsula Valdes, il luogo ideale per poterli ammirare da vicino è la riserva di Punta Tombo (110 km da Trelew), una riserva faunistica protetta, dove ogni anno più di un milione e mezzo di pinguini si reca per riprodursi.
I Leoni Marini
Il Leone marino è un mammifero appartenente alla famiglia degli otaridi, caratterizzati dalla presenza di padiglioni auricolari e da lunghe pinne anteriori, che gli permettono di nuotare in modo eccelso, ma anche di camminare sul terreno.
Il loro pelo, di colore marroncino, presenta diverse tonalità a seconda del sesso e dell’età dell’animale. In ogni caso, è molto semplice distinguere i maschi dalle femmine. I primi, infatti, una volta adulti, possono superare la lunghezza di due metri arrivando a pesare 350 kg e sono inoltre riconoscibili per il caratteristico rigonfiamento del collo ricoperto da un fitto crine giallastro, da qui il nome leone marino. Le femmine, invece, più piccole e con la testa più affilata, non superano il metro e mezzo di lunghezza ed i 70 kg di peso.
I leoni marini vivono in gruppo, dove un maschio definisce e delimita il territorio e le femmine si uniscono successivamente, dando vita ad un colonia.
Gli Elefanti marini
L’Elefante marino è un mammifero appartenente alla famiglia dei Focidi.
ll nome di elefante marino nasce dalla lunghezza e dalla mobilita del naso che contraddistingue il maschio, una vera e propria proboscide in miniatura che si accentua quando l’animale è irritato. Le dimensioni dell’animale sono ingenti, i maschi adulti arrivano a 6 metri di lunghezza e raggiungono le 4 tonnellate di peso, mentre le femmine, di dimensioni inferiori, non superano i 3 metri e i 700 kg di peso.
Il ciclo riproduttivo di questi animali inizia nel mese di luglio, quando i maschi si stanziano sulle spiagge della penisola, fissando i confini del proprio territorio, in attesa che giungano le femmine, solitamente nella prima metà di agosto. Dopo circa 3 settimane, compiuta una gestazione di ben 12 mesi, le femmine danno alla luce i propri cuccioli e, due settimane dopo il parto, entrano nuovamente in calore, dando inizio agli accoppiamenti, che proseguono per tutto il mese di ottobre.
L’orca
L’orca è un mammifero marino appartenente alla famiglia dei delfinidi. Soprannominata balena assassina, dato le sue abitudini carnivore; non avendo predatori naturali, è considerata un superpredatore, all’apice della piramide alimentare.
Le orche sono animali fortemente sociali, si muovono infatti in branchi familiari, chiamati pod, composti da uno svariato numero di componenti (posso raggiungere anche i 40 esemplari), che cooperano nella ricerca del cibo, utilizzando gli ultrasuoni per individuare prede ed ostacoli. ll capo del gruppo è quello che guida la caccia, insegnando quest’arte agli esemplari più giovani.
Nella Penisola Valdés, in particolare a Punta Norte e a Caleta Valdes, le orche possono essere avvistate tra i mesi di febbraio e aprile e tra ottobre e novembre, quando si radunano di fronte alle spiagge per cacciare i cuccioli di leoni marini.
Il calendario faunistico della Peninsula Valdes
Qui di seguito troverete uno schema riassuntivo dove sono indicati, in verde, quali animali possono essere avvistati nei vari mesi dell’anno.

In ogni caso, qualsiasi sia il periodo scelto, ricordatevi che stiamo parlando di una riserva naturale dove gli animali vivono in assoluta libertà. Potrà quindi capitare, come è successo a noi, di recarvi in qualche caletta, e non riuscire ad avvistare nessun esemplare. Il nostro suggerimento rimane quello di godervi a pieno questa esperienza, cercando di non rimanere delusi per qualche avvistamento mancato, ma anzi, tentate di assapora anche voi la libertà che solo un luogo così remoto può darvi.
Buona fortuna 🙂